Ospedali e sanità. Il problema è la
politica
Cara Unità,
speriamo che i
recenti orrori scoperti da giornalisti e Nas in
alcuni ospedali pubblici arrivino a una soluzione prima che lo Stato debba
legiferare in merito.
Un fattore
sembra infatti accomunare le nostre leggi in materia
di sanità: deviare ipocritamente i diritti dei cittadini dalla sfera pubblica a
quella privata, per chi ha i soldi e/o clandestina, quando i soldi non ci sono.
Qualche
esempio in ordine cronologico? Legge 180 sui manicomi: tra i suoi risultati, le
inumane condizioni dei malati di mente nelle cosiddette cliniche di Mogliano Veneto, Serra D’Aiello, Bisceglie. Legge 40 sulla fecondazione assistita:
le coppie sterili emigrano all’estero, così come i ricercatori stessi. Finanziaria 2007, argomento “prestazioni sanitarie”: le
donne dovrebbero pagare il ticket (vedi ospedale S. Camillo di Roma) sulla
prescrizione della “pillola del giorno dopo” ergo ricorreranno al mercato
clandestino o aspetteranno di dover abortire.
Nonostante
tutto resiste (ma per quanto ancora?) la legge 194 sulla interruzione
volontaria di gravidanza; altrimenti sarebbero di nuovo mammane e cliniche
private.
Paolo Izzo, Roma
(l’Unità, 13/01/07)© Paolo Izzo
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