I tempi del perdono
Caro direttore,
evidentemente sono tra i pochi eretici che, dall’annuncio dell’assenza di Joseph Ratzinger all’Università
“La Sapienza” di Roma, stanno traendo una goliardica, anticlericale, laicista,
intollerante e imperdonabile soddisfazione. Ma non è soltanto per manifestare
questo liberatorio e irrazionale sentimento che le scrivo,
bensì per rilevare l’istantaneità unisona con cui i vertici delle nostre
istituzioni hanno invocato il perdono della Chiesa romana “per l’increscioso
accadimento”. Di quella stessa Chiesa che ha impiegato secoli e millenni a
chiedere perdono - quando si è degnata di chiederlo - per eccidi, roghi,
persecuzioni ed espropri perpetrati ai danni di chi ostacolava
il suo cammino di fede, speranza e carità. Questo, prima di tutto. Avremo modo
e tempo, purtroppo, per approfondire l’argomento.
Paolo Izzo
www.paoloizzo.net
(il Riformista, 17/01/08)© Paolo Izzo