Parola di eretico

 

Caro direttore,

che l’idea di chiedere con insistenza la scomunica della Chiesa cattolica non sia peregrina lo dimostra - oltre alle numerose adesioni - anche l’editoriale sui diritti civili che leggo sul Riformista del 27 novembre. Il Parlamento è paralizzato in tema di leggi che tutelino le persone? Ma è sicuramente perché teme, appunto, la scomunica del Vaticano. Perciò: si tolgano il pensiero. Anticipino quello che comunque avverrà una volta che saranno riusciti a votare qualche minimo provvedimento in favore di Cus, di pillola del giorno dopo, di testamento biologico o di fecondazione eterologa. Si sentiranno più leggeri, dopo. Più liberi, più umani, più terreni. E ricondurranno lo scontro sul piano temporale, soprattutto: diventerà anche più semplice intervenire sull’otto per mille, sugli sconti Ici alla Chiesa, sulla presenza del pensiero cattolico nella tv pubblica, costante e fuori da ogni par condicio confessionale. Da eretici, da persone cioè “che hanno scelto”, il confronto con il dogma sarà meno trascendentale e le conseguenze prospettate meno apocalittiche.

 Paolo Izzo www.paoloizzo.net

 

(il Riformista, 28/11/07)© Paolo Izzo

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