Obbedisco,
aderisco
Caro direttore,
condivido e sottoscrivo la lettera ai cattolici di Massimiliano Parente,
pubblicata dal vostro giornale. Cari saluti, Paolo
Izzo scrittore ateo, eretico
impenitente
(il Riformista, 13/03/07)© Paolo Izzo
N.B. Questa breve missiva (non pensavo che l’avrebbero
pubblicata, altrimenti sarei stato meno conciso) si riferisce a un appello dello scrittore Massimiliano Parente,
pubblicato il 10 marzo, sempre sul Riformista. Eccovelo:
Cattolici,
voi trascurate i precetti della Chiesa
di Massimiliano Parente
Perché le
unioni civili in Italia mettono in pericolo la famiglia?Perché la Chiesa viene ascoltata in nome dello stesso popolo che trent’anni fa l’ha sconfitta sull’aborto e sul divorzio? Perché non rimettere in discussione anche il divorzio? Perché se l’embrione è “persona” non rimettere in
discussione anche l’aborto? Siete sicuri, politici cattolici, elettori cattolici, di essere la maggioranza?
Cari Giuliano
Ferrara, cari Vittorio Sgarbi, cari Antonio Socci,
cari finti liberali neoguelfi, cari credenti fedeli o atei devoti o comunque vogliate chiamarvi, personalmente mi avete
convinto. Ma allora vi chiediamo un altro piccolo
sforzo. Se è vero quanto dite, se la Chiesa rappresenta il
popolo italiano e non una parte, non potete tirarvi indietro. Abbiate il
coraggio della verità, e di trarre le conseguenze dalle vostre parole.
***
Poiché la
maggioranza della classe politica si oppone alle unioni civili tra omosessuali
o tra eterosessuali in difesa dei valori cattolici e della “sacralità” della
famiglia; poiché il punto di vista religioso e la voce del Vaticano è predominante nel voler imporre questi valori anche a chi
cattolico non è; poiché noi laici, liberali, libertari, e illuministi, messi
all’angolo dall’altissimo pensiero cattolico, avendo perso la battaglia sui
nostri diritti, vogliamo tutelare i vostri doveri, rispetto ai quali sarete certamente
d’accordo, vi chiedo di firmare il presente appello per favorire referendum o
proposte di legge che sanciscano, per le famiglie cattoliche:
1) Abolizione del matrimonio civile, non
riconosciuto dalla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
2) Abolizione del divorzio, severamente
condannato dalla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
3) Divieto di copulazione non “unitiva e procreativa”, come stabilita anche dal diritto
canonico della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana contro gli
eterosessuali cattolici che commettessero atto sessuale e fornicativo
a scopi di piacere, ivi incluso l’onanisno, indicato
come peccato mortale quanto l’omicidio o il rapporto sessuale tra persone dello
stesso sesso.
4) Divieto
di aborto, che sia punito anche penalmente come omicidio,
anche se praticato prima dei tre mesi, dal concepimento in poi.
5) Divieto, per Silvio Berlusconi,
Pierferdinando Casini, e qualsiasi esponente politico
cattolico divorziato, già interdetti a ricevere
***
In
nome di Dio. Ho fede, in
nome della Vostra Fede, che questo appello troverà
ampio consenso tra deputati, senatori, intellettuali, giornalisti, Cei, partiti, circoli dellutriani,
margherite e elettori cattolici italiani giustamente preoccupati per i valori
dello spirito e della famiglia messi in pericolo dalla modernità, dall’edonismo
e dal laicismo imperante. Il credente che non fosse
d’accordo è pregato di fornire argomentate ragioni, possibilmente in nome di
Dio o giù di lì.
(il
Riformista, 10/03/07)
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