Preferisco essere “irrazionale”

 

 

Caro Piero, vorrei rispondere al lettore Renato Pierri che il 2 gennaio scrive: “Se, in base al vangelo, ed alla ragione ovviamente, riusciamo a persuadere i credenti che il Pontefice sbaglia…”. Ecco il subdolo veleno dell’intellighenzia nostrana e d’oltretevere: conciliare ragione e chiesa, illuminismo e credenza! E se fosse, invece, soltanto una questione di “sentire”, di irrazionale, di pensiero senza coscienza? Sono sicuro che sia quest’ultimo a intervenire quando un cittadino si trova di fronte alle esequie negate a Piergiorgio Welby; all’equiparazione delle donne che abortiscono ai nazisti o alla stazione Termini dedicata all’uomo vestito di bianco che quel paragone aveva fatto; alla fecondazione assistita impedita, lapidata, offesa dalla legge 40... “Sentire” un malessere di fronte a queste, chiamiamole così, idee è lontano da fede e ragione. È del tutto irrazionale. Ma sano...

 

Paolo Izzo via e-mail

 

 

(Liberazione, 04/01/07)© Paolo Izzo

 

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