Elezioni / Parole che fanno la differenza

 

Caro direttore, questa settimana ho fatto un piccolo, fazioso sondaggio interpellando soltanto elettori che prima di tutto hanno a cuore i diritti civili, i diritti delle donne e degli uomini, dei bambini e dei ragazzi, i diritti delle persone già nate, insomma, che sono qui e ora, da ogni dove e di ogni estrazione, senza trascendenze e metafisiche. Ho chiesto loro: «Per chi voterete?». Mi hanno risposto che certamente voteranno per l’Unione, ma non sanno ancora scegliere se accordare la loro preferenza alla sinistra radical-socialista o ai radical-socialisti... di sinistra. E che questo dipenderà da parole come non-violenza, laicità dello Stato, unioni di fatto, istruzione pubblica, libertà di ricerca scientifica e psichiatrica... Il suono di queste parole o meglio il “dentro” del suono di queste parole, quando saranno pronunciate dai candidati al Parlamento, farà la differenza!

 

(Liberazione, 28/02/06)© Paolo Izzo

 

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