Caso Welby / Chi è un medico?

 

 

Caro Piero, più della diatriba interna al Vaticano sul caso Welby (…), mi sembra importante l'approssimarsi del 26 gennaio, data in cui l'Ordine dei medici di Cremona deciderà sulle sorti di Mario Riccio, il medico di Piergiorgio Welby.

Già (…), perché di questo si tratta: rapporto medico-paziente. Non ci dovrebbe essere nessun altro tra i due soggetti: non i parenti e gli amici del paziente, né lo Stato né tanto meno la Chiesa. Invece l'Ordine dovrà decretare se Riccio è ancora libero di esercitare la sua professione (…).

Ma più medico di uno che si rapporta soltanto al suo paziente, chiudendo il mondo fuori dalla porta del suo studio? Si pensa a che cosa succederebbe se un ortopedico prima della riduzione di una frattura dovesse contattare l'Ordine? Se uno psichiatra, di fronte a una crisi psicotica, telefonasse ai colleghi per un consulto? Che faremo tra qualche anno? Telecamere in tutte le sale operatorie affinché il Ministero della Sanità valuti se il taglio per operare un'appendicite è della giusta lunghezza o se la dose di anestetico è sufficiente?

Speriamo che l'Ordine ci dica chi è un medico, una volta per tutte.

 

Paolo Izzo via e-mail

 

 

(Liberazione, 24/01/07)© Paolo Izzo

 

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